Adoro le feste, soprattutto quelle tradizionali. Mi attraggono soprattutto perchè creano calde occasioni di convivialità. In effetti, più di tutto, amo capirne l'origine, scoprirne il significato, esplorare le espressioni dei riti del cristianesimo che si sono stratificate su quelle del paganesimo. Adoro guardare immagini del passato di queste feste, soprattutto quelle della mia tradizione abruzzese, un passato in cui tutto era più intimo e sentito.
Di queste feste dove il cibo rituale ha il suo posto per eccellenza a gennaio adoro ricordare Sant'Antonio Abate che nella mia regione ha un posto di rilievo ed è festeggiato in una grande varietà di modi: dai fuochi delle Farchie che incendiano il cielo nero di Fara Filiorum Petri (CH) alla tavolata di 50 portate detta Panarda a Casalanguida (CH) e un po' ovunque.
Nella zona del teramano invece si usa preparare per il giorno di Sant'Antonio questi uccelletti che naturalmente hanno decorazioni diverse secondo la maestria di chi li realizza, infatti i miei sembrano gallinelle... Questi dolci si regalavano ai gruppi di cantori che girano per le strade e rappresentano la vita e le tentazioni del Santo in forma di breve rappresentazione teatrale. Le tradizioni sono cambiate, i gruppi si esibiscono ancora, sono splendidi, ogni piccolo paese ne vanta uno (stupendo il gruppo della mia città), ma i dolci si dividono solo in casa... a me piace non far morire i ricordi.
Vi lascio la mia ricetta, mentre ho trovato in rete un'ottima spiegazione di come realizzarli (la ricetta è diversa). Guardate qui
UCCELLETTI DI SANT'ANTONIO
550 gr di farina
1 bicchiere di plastica colmo di vino bianco
1 bicchiere di plastica + metà scarso di olio di semi di girasole
1 cucchiaio di zucchero
1 bustina di lievito per dolci
Versate l'olio, lo zucchero e il vino in un pentolino e portate a bollore. Appena inizia a bollire togliete dal fuoco e versate il lievito. Amalgamate velocemente e si formerà una schiuma molto alta. Ora è pronto per essere versato in una terrina dove avrete messo la farina. Girate con un cucchiaio e quando avrà iniziato a solidificarsi impastate con le mani. Se è appiccicoso aggiungete poca farina. mentre la pasta riposa preparate la farcia:
250 gr di marmellata di uva nera
2 cucchiai di cacao amaro
1 bicchierino di Strega
1 cucchiaino di cannella in polvere
la buccia di un mandarino tagliata a pezzettini piccolissimi con il coltello
100 gr di mandorle pelate e tostate tritate a pezzetti grossolani
50 gr di cioccolato fondente tritato a pezzetti grossolani
Stendete l'impasto e seguite i passaggi del link che vi ho lasciato sopra... cuocete a 175° per 10-15 minuti ventilato appena vedrete colorire le code e la pancia sono pronti!